di Tiziano Belotti (sindaco di Rovato) – Che non sia facile amministrare è una affermazione quasi banale. Però amministrare con scarsità di risorse è, se possibile, ancora più complicato, perché diventa davvero difficile dare delle risposte adeguate alle legittime esigenze dei cittadini.
Ad ulteriormente complicare la situazione vi sono a Rovato delle posizioni pregresse, non modificabili nella sostanza, che impegnano gli amministratori a dirottare cospicue risorse in investimenti che oggi appaiono quasi giganteschi e certamente fuori stagione; la caserma della Guardia di Finanza ne è l’esempio più macroscopico.
Negli ultimi tre o quattro lustri, l’abbondanza di risorse a disposizione di chi mi ha preceduto, ha portato ad incrementare sensibilmente la dotazione di opere pubbliche: nuove strade, piazze, parchi, nuova palestra, nuova biblioteca, nuoco campo di calcio e così via.
Sulla bontà delle scelte e sulla qualità di alcune di queste opere avrei molto da dire.
Mi limito qui a fare solo una osservazione, riservandomi magari di approfondire in un prossimo editoriale. Sta di fatto che con poco più dei soldi spesi per la nostra nuova biblioteca (bellissima, nulla da dire…), un comune vicino a noi ci ha costruito una nuova scuola materna, una nuova scuola elementare, una nuova scuola media e una nuova palestra.
Vale sempre il detto che: è facile criticare, ma agire costa fatica, però forse qualche considerazione in più di fronte a certe scelte poteva e doveva essere fatta.
Ma la riflessione che volevo fare è un’altra, ed è ancora una volta semplicissima: i nuovi manufatti pubblici realizzati si aggiungono a quelli che già v’erano in paese, e tutti ma proprio tutti hanno necessità di essere mantenuti funzionali ed in ordine.
E quindi hanno bisogno di più o meno piccoli investimenti manutentivi e di continue opere di sistemazione e pulizia.
Faccio un piccolo esempio.
Ho verificato personalmente i tratti della nostra rete stradale che abbisognerebbero di urgente intervento.
Un lavoro fatto come si deve, comporterebbe una spesa di circa 6 milioni di Euro.
Con un patto di stabilità allentato e che ci permette finalmente di utilizzare una cospicua parte dei denari in cassa, siamo riusciti a dedicare al programma asfaltature 2016 una cifra pari ad Euro 400.000.
Un quindicesimo di quello che sarebbe necessario.
E ancora. Per la manutenzione del verde pubblico, gli uffici tecnici hanno valutato necessaria una spesa annuale di quasi 150.000 Euro. Abbiamo messo a bilancio la stratosferica cifra di 40.000 Euro. Ci affidiamo perciò ai nostri 2 operai (proprio due, non è un errore, e non se ne possono assumere altri) e ricorriamo così a piene mani ai lavoratori socialmente utili.
Insomma, non amo piangere.
Ed oggi c’è bisogno di tutto fuorché di un sindaco piagnone. Ma voglio essere estremamente franco.
In campagna elettorale, a differenza della concorrenza, non ho promesso nuove opere e ho tenuto un profilo estremamente basso e prudente, convinto del fatto che le risorse a disposizione fossero appena necessarie a mantenere in ordine il patrimonio pubblico.
Adesso lo ripeto, col rischio di sembrare petulante, e confermo quanto sostenuto un anno fa.
Questo non significa che stiamo in un paese messo male.
Anzi, siamo molto più ricchi di tanti comuni vicini, ed i bilanci, va detto, erano e sono sicuramente in ordine.
Solo che negli anni passati si è speso molto, troppo e anche piuttosto maluccio, e invece adesso fare pensieri progettuali è sempre un azzardo, perché le risorse disponibili sembrano bastare appena a fare manutenzione.
Nonostante tutto continuo a pensare, forse illudendomi, che qualcosa si possa fare anche nel prossimo futuro.
Penso al ponte sugli spalti e ad una sala auditorium per ospitare concerti ed eventi degna di questo nome.
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