La Cava Bonfadina di Rovato
La Cava Bonfadina di Rovato, foto d'archivio

Piano Cave, anche Rovato si ribella contro la Provincia

Sono 138 – secondo quanto riporta Brescia news – i firmatari dell’appello, partito da Rovato, che chiede alla provincia di Brescia di eliminare dal Piano cave provinciale le nuove volumetrie sul bacino della Bonfadina consentendo soltanto l’estrazione di quanto già autorizzato nel piano vigente e non ancora cavato.

“Lo scorso aprile – si legge nel documento – abbiamo deciso di partecipare all’iter autorizzativo del piano cave provinciale ghiaia e sabbia sottoscrivendo, nel volgere di poche ore con un semplice passaparola, un documento che abbiamo richiesto di protocollare in Provincia a un nostro legale di fiducia. Tutti noi condividiamo la necessità che attività dall’alto impatto ambientale come quella estrattiva debbano essere sostenibili nelle modalità e nei volumi e non siamo d’accordo con le previsioni avanzate dalla Provincia nella proposta di Piano: riteniamo ingiustificati i 2 milioni di metri cubi di nuova estrazione previsti sul bacino ATEg09 della cava Bonfadina di Rovato-Cazzago S.M., oltre ai volumi di riserva, che determinerebbero il proseguimento dell’attività estrattiva sul nostro territorio per i prossimi 40 anni. Siamo consapevoli che molti di noi sottoscrittori non vedrebbero il recupero ambientale del sito, se mai ci sarà”.

“Riteniamo inaccettabile – incalzano i 138 firmatari – che si pensi di prolungare l’attività su un sito in cui, oltre a impianti di betonaggio con la relativa chimica, è stato autorizzato anche un grande impianto di recupero di rifiuti inerti: tale materiale recuperato (per cui il privato viene pagato per tale attività di recupero!) è del tutto analogo all’inerte vergine estratto dal sottosuolo e può essere tranquillamente utilizzato in alternativa, come dice anche il codice degli appalti (secondo introito!). Per quale motivo ragionevole allora, oltre a tali impianti, si vorrebbe consentire una ulteriore mastodontica escavazione a soli 900 metri da una discarica di rifiuti speciali (ex-Rovedil) anch’essa partita come una cava negli anni 90? Noi non ci stiamo. Auspichiamo, pertanto – concludono i promotori – che la Provincia di Brescia, a partire dalla prossima conferenza VAS del 21 Giugno, applicando pienamente i principi di economia circolare previsti da leggi dello Stato,  preveda l’eliminazione della nuova volumetria sul bacino della Bonfadina e consenta solo l’estrazione di quanto già autorizzato e non cavato dal piano vigente”.

Rovato.it

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